Non ho scritto perchè sono stato parecchio depresso in questi giorni. Veramente molto.
Dopo aver provato a suicidarmi in diversi modi, sono tornato a scrivere su questo blog.
– nella vasca da bagno senza respirare.
Mentre sentivo i sensi che lentamente mi abbandonavano mia madre ha bussato alla porta:”Ehi, devo prendere gli asciugamani”. Non ho risposto, che m’importava degli asciugamani?. Poi l’ho sentita che diceva:”Eh eh, lo so che stai facendo quelle cose nella vasca! Smettila di toccarti il pistolino che hai un’età! Su, apri!”. Allora ho messo la testa fuori dall’acqua e ho urlato:” Mà, è aperto!”.
Potevo mai morire mentre mia madre credeva che mi masturbassi?
– dal balcone di casa di mia nonna.
Mi stavo per buttare, che lei abita al settimo piano. Poi alla finestra di fronte ho visto una ragazza che si cambiava. Mi sono appoggiato alla ringhiera e…era Martina P. una tipa che stava a scuola mia al liceo! Con due tette cosi davanti, beh…ho pensato che forse la morte poteva aspettarmi. Mentre guardavo, pero, mia nonna è tornata e il piano è sfumato.
– con un coltello da cucina.
Sono stato circa un’ora solo in casa, con il coltello dello chef Tony ad accarezzarmi la pancia. Miracle Blade. Ogni tanto ci spingevo più forte, ma poi avevo paura. Poi ho notato una lattina di birra sul lavello e mi è venuta voglia di fare la prova della televendita, dove si vede Tony che taglia le lattine come fossero di burro.
“Vediamo se funziona” mi sono detto: l’ho sdraiata di profilo e l’ho tagliata a strisce. “Cavolo quanto taglia bene ‘sto coltello! Proviamo con qualcos’altro…”. Cosi ho tagliato un pezzo di pane. Poi per vedere che sensazione mi faceva vedere il sangue ho tagliato un pomodoro. Non faceva molta impressione. Dato che avevo aperto il frigo ho provato a tagliare una cipolla. Poi ho tagliato un po di prosciutto. Beh, dato che c’ero mi sono fatto un panino e, ok…lo devo ammettere, del suicidio mi sono proprio dimenticato.
– con le aspirine.
Mi sono preso tipo venti aspirine di seguito. Non ha funzionato. In realtà c’è da dire che quel giorno avevo molto raffreddore, cosi la prima l’ho presa a fini curativi. Poi dopo un’ora, dato che non mi passava, ne ho presa un’altra. Niente. Ero ancora raffreddato!
Ho aspettato un’altra ora e ne ho prese due. Niente. Mi sono bevuto un litro d’acqua perché dicono che fa bene contro il raffreddore.
Dopo un’altra ora, arrabbiato e frustrato contro la Bayer e contro il mondo ne ho prese 16, tutte quelle che rimanevano nel pacchetto. Poi sono andato a letto.
Mi ha bruciato lo stomaco tutta la notte, ma il raffreddore non mi è passato e sono ancora qui a scrivere (ovviamente sono vivo).
A che servono le aspirine?
– sdraiandomi sul letto con il lettore mp3 di mia sorella.
E le canzoni di Albano ad alto volume. Senza bere e senza mangiare, “finchè morte non mi separi”, quando i miei sono partiti per Vicenza, un weekend. Purtroppo pero mi sono addormentato e quando mi sono risvegliato l’mp3 si era scaricato. Senza la musica depression di Albano non ce l’ho fatta a morirmi di fame e di sete e cosi mi sono alzato.
– facendomi venire il diabete.
Con una scatola di kinder bueno. Ma dopo averne mangiati tre di seguito mi è venuto lo schifo e sono andato a bere.
Insomma, ho provato tutto in questi mesi. Tutto in diversi momenti di estrema disperazione in cui mi sentivo solo. Ma che vogliamo farci, il suicidio non è fatto per me.
Adesso ho deciso che lascerò sia la natura a fare il suo corso e decidere della mia vita.